Quando viene riferito ad un paziente di avere uno o più protusioni o ernie discali, questo rimarrà per tutta la vita convinto e condizionato che questo sia il suo problema! Ci sono in realtà numerosi studi in letteratura medico-scientifica che dimostrano un’elevata percentuale di persone sane e asintomatiche portatrici di ernie o protusioni e in rari casi un’ernia va a comprimere il nervo compremettendone la funzionalità poiché lo spostamento del disco può bloccare o inficiare i movimenti vertebrali provocando dolore. Questo è uno dei più importanti messaggi del Metodo McKenzie.

 

Cosa è il metodo McKenzie?

È un metodo di diagnosi e terapia meccanica con il quale è possibile curare patologie come lombo sciatalgie, cervico-brachialgie, colpo di frusta, cefalee cervicogeniche, patologie post-traumatiche, traumi sportivi, dorsalgie, patologie articolari.

 

In cosa consiste?

Prima visita, diagnosi (che ricordo è di pertinenza medica), esame obiettivo che si basa sulla risposta sintomatica che meccanica, sia a posizioni mantenute sia a movimenti ripetuti. In base alla risposta del paziente si formula il planning terapeutico.
Il paziente quindi ha un ruolo attivo nel trattamento poiché oltre alla risoluzione del problema sarà in grado di evitare le recidive.